Bozza automatica

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di Federico Borromeo – Rome (Italia)

Il fascino della storia postale sta nella possibilità che una lettera, anche di infimo valore venale e scarsissimo interesse filatelico, con o senza francobolli, con o senza timbri rari, viaggiata su un percorso consueto, di rivelare alcune notizie che concatenate fra di loro possano espandere la
ricerca su svariati argomenti.

Si tratta di tre lettere del 1896, spedite da Cuba per Rieti, contenute nelle rispettive buste, caso invero alquanto raro in quanto le buste, quasi mai, venivano conservate.

Tre lettere che avranno fatto parte di un epistolario molto più grande, chissà come finite sul mercato, rinvenute, probabilmente in un mercatino, molti anni fa. Nel nostro caso si aprono delle prospettive assai poco note per noi sulla storia di Cuba in un periodo travagliatissimo, sulla presenza, di un certo peso, degli Italiani nell’isola caraibica, e poi, per quanto riguarda chi invia la corrispondenza ci si rivela un personaggio senz’altro interessante e controverso.

Di chi si tratta ? Del conte Camillo Pecci (1855-1920), era di Giovan Battista fratello di Vincenzo Gioacchino (1810-1903) futuro Papa Leone XIII asceso al soglio pontificio nel 1878, e di Angela Salina. Era il nipote prediletto del Papa. Aveva due sorelle, una delle quali…

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